31.12.16

FOTO DEL MESE - 2016

Per il sesto anno consecutivo !!!
nuove facce
nuovi runners
stesso Soxj
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Mercoledì 6 gennaio 2016
Cross del Campaccio

e vai di linguacce all'Alessandro (Marcandalli)

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Domenica 14 febbraio 2016
Cross Marathon di Seveso

Cross con tempo da lupi
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domenica 13 marzo 2016
Parabiago Ten

Si ricomincia ad andar veloce
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domenica 10 aprile 2016
Run for Parkinson's Ternate

Gianni, restiamo seri...
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martedì 24 maggio 2016
Giro del Varesotto a Besnate

la prima di Elia Pietro

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giovedì 2 giugno 2016
12x1 ora

Quando la corsa diventa una battaglia - con Samu

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venerdì 15 luglio 2016
Trail di Takery

Si rampega

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domenica 28 agosto 2016
Penz...iamo

Con la Katia e l'Italo alla Penz

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sabato 3 settembre 2016
Boia che Trail

Alla faccia della Brexit

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domenica 16 ottobre 2016
Stracascine

Volata a tre

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domenica 13 novembre 2016
Mezza di Busto

Mezza Mezza Mezza di Busto
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domenica 18 dicembre 2016
Piccolo Stelvio

TOP DI GAMMA

28.12.16

TANTO TEMPO FA... IN UNA GALASSIA LONTANA LONTANA...

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, comparvero due individui; anzi, due "belli" individui, per una missione ben precisa: trovare il pianeta scomparso, trasformato, declassificato, che rispondeva al nome di Plutone.


La partenza in piena notte, passando per il sole, una volta acceso... Il tepore lasciava uno spazio ad una leggera foschia e brezza fredda, dove l'asfalto una volta caldo e torrido, era diventato una superficie viscida e scivolosa.

Senza remore alcuna, i due presero si slancio la missione: Mercurio, Venere, Terra (un doveroso saluto dopo tanto girovagare), Marte e poco più lontano Giove. 

Qui inizia il viaggio o la corsa interiore, viaggio fatto di treni, vagoni da montare, da montare come l'uovo con l'olio per la maionese: un attimo di distrazione e può essere fatale. 

Un ciuffetto bianco saltella nel prato indicandogli la strada, ma i due no, la battaglia per la supremazia è appena iniziata, non badano a certi segni e gli anelli di Nettuno e quelli invisibili di Urano fanno da cornice a chi, osserva in mezzo alla vegetazione come se fosse una spia nemica. 

Lunga è la strada che porta trionfante al termine della missione, ma lunga è anche la strada che riporta al luogo di partenza: troppo rischioso il rischiare di portare a termine la missione per non poterla raccontare. Meglio un fallimento, a volte... con la promessa di riprovarci in tempi migliori. Incrocio pericoloso e l'Informatore comunica lo stop della missione. 

Parole, parole al vento in questo luogo senza atmosfera, di gente che prende scorciatoie pur di ottenere la vittoria. È la sconfitta la vera vittoria: riconoscere i nostri limiti e diventare sempre più forti. La forza è con noi, sempre.
In omaggio a Carrie...



24.12.16

Pensieri di Natale

Il grande fratello globale, alias Fb, mi porta un ricordo di quattro anni fa, al crocevia di una scelta. Chiusa una stagione e apertura di un'altra, quando si facevano i cross e nevicava a dicembre. Divisa delle aquile, chiodate e media sotto i quattro. Gara in compagnia dell'Elena e arrivo in pista.


Passati quattro anni e media decisamente peggiorata, ma la voglia di ritornare c'è sempre. Serata fredda, una quindicina di amici pronti a scalpitare tra i saliscendi del varesotto. Percorso ad minkiam e a trainare il gruppo come ai tempi d'oro (solo che sei sopra i 5). Poi Montello e se ne vanno tutti. Riesci a rientrare sul Tommaso e si scollina assieme. Discesa, altri saliscendi e poi foto di gruppo (ovviamente è stata fatta prima dell'allenamento).


Che dire, forse si riparte per davvero (e con dei grandi amici è bello).
 Auguri di buone feste a tutti.


1.12.16

5a Corsa dei Babbi Natale

Domenica, dopo aver votato, mi troverete qui! Insomma, alla partenza, all'arrivo... sempre presente.



13.11.16

Mezza mezza mezza di Busto


Ultima gara che conta in quel di Busto Arsizio, per la sezione #gareveloci e #voglioilpb: va di scena la Mezza Maratona, giunta alla sua 25a edizione. Visto la mia precaria condizione fisica, decido di fare la 10k non competitiva e ieri sera, verso le 23.50, con mio immenso piacere leggo tra le righe del sito che i chilometri sono solo 9,4. Diciamo che sono 47 giorni che tra gare e allenamenti non faccio più di 9 chilometri ed allora equipaggiamento leggero, con le Adidas Boost e termica di Busto del 2011 sotto la canotta, che fa rosso come quella di oggi.

Foto by Ale
Breve riscaldamento tra le macchine di piazza mercato a volantinare e poi verso le ore 9, ritrovo in zona arrivo per la foto di gruppo.

Foto by Ale
In attesa del resto del plotone, si fa qualche scatto avanti ed indietro e si scopre il gonfiabile d'arrivo della gara corta.


Finalmente dopo dieci minuti si aggiungono altri componenti ed allora l'Alessandro si sbizzarrisce.

Foto by Ale

Partenza mezza maratona e ci mettiamo a cento metri per fare i video e le foto ai quasi duemila runners, poi di corsa verso la partenza e dopo cinque minuti partiamo noi.
Inizialmente ritmo blando, ma pur sempre sotto i 5' al km, affianco la Miky e ci raggiunge il Valerio e si scherza sull'andatura da tenere durante la gara; poi arriva l'Elisa e cominciamo ad incrementare il ritmo...4'30", vai piano, 4'25" rallenta, 4'20" va che no ce la faccio... e al quinto chilometro stacco e da 5'00", passo al 5'30" e al 5'40"... Poi dopo che mi passano i palloncini dei 5'00" mi rimentto un po' in me e inizio a carburare, ma la gara è un pelo più corta, 9,1 km ed allora arrivo e ristoro con pane-nutella e pane-salame.


Cambio volante e poi in zona arrivo a fare le foto e i video a Cardatleti e non, in compagnia della Lidia e dell'Ale.

Foto by Ale
Si ritrovano le sensazioni positive, si ritrova la fatica, si ritrova lo stringere i denti, la desolazione del non farcela, la speranza del manca poco al traguardo, la grinta che non ti fa mollare, le ultime energie per lo sprint finale e quella ventata di energia che ti danno tutti i tuoi amici runners che sfrecciano alla partenza e che arrivano devastati/felici all'arrivo.




6.11.16

TRAIL delle TERRE di MEZZO - Video Partenze

LUNGO


CORTO



Mini Trail delle Terre di Mezzo


Fedele alla mia tabella di marcia che mi porterà in forma per l'avventura di Febbraio, stamattina appuntamento a Daverio, per il Trail delle Terre di Mezzo.
Fare da mentore ai campioni è una cosa stressante, ma visto che pagano bene (in stima), non posso esimermi dal mio duro compito di motivatore e spronatore di talenti.
Quindi puntuale alle 8.15 mi sono presentato in divisa tecnica e scarpe A2 per il pre-gara del Trail ed anche se la notizia della non competitività mi ha lasciato un po' perplesso, ho capito perfettamente ed ho cercato di forgiare il carattere e l'aggressività sul terreno sconnesso del trail.
Il percorso di riscaldamento odierno ha visto di tutto: dalla prima parte in salita, impegnativa, ad una discesa ripida con percorso disconnesso in sterrato, da un tratto di falsopiano, alle ripetute, badate bene, numero 3, sulla rotonda del Gigante; ed anche se alla fine abbiamo allargato la circonferenza, la soddisfazione è stata tanta.


Ritorno con sprint in salita ed ultimo anello con pausa per concludere questi massacranti 2,34km , ad una media impensabile: ben 6'31" min/km per questo giovane runner.
Ultimi consigli, ultime foto ricordo e poi l'ho lasciato al suo destino. Il compito del mentore ed esserci prima, ma non dopo... La gloria la deve prendere solo lui.


23.10.16

Minimustonate


Ultima gara del piede d'Oro dell'anno 2016, novità per me (le due edizioni precedenti le avevo saltate). Arrivo presto con l'intenzione di volantinare, ma data la pioggerellina insistente mi sono messo al coperto a parlare un po' con l'Andrea e a salutare Claudio 100% Pdo.
Oggi il minigiro partiva alle 8.50 circa, mentre il percorso lungo e corto alle 9.15; partenza circa una decina di bambini e arrivo, e proprio durante l'arrivo del primo, tre macchine ferme sotto il gonfiabile dell'arrivo (tra l'altro dell'organizzazione)...
Cambio volante: pantaloncini corti e maglietta maniche lunghe... oggi ci sta, non fa poi così freddo... ancora qualche minuto, pure il count-down del Felice e via.
Partenza, a razzo su asfalto e prima curva a sinistra, che allargo oltremisura... Uno davanti a me poi non chiude e si va a stampare sulla ringhiera della Chiesa, proprio perpendicolare... però riparte (nulla di grave).
Inizia la salita, gli affezionati si ricordano che l'ultimo tratto della Marcia del Latte, anch'io me la ricordo, anche le mie gambe se la ricordano, quel che non ricordano è che non mi sto allenando e quindi dopo cinquanta metri mi impianto facendo da tappo ad un centinaio di podisti che carambolano giù per la valle... scherzo, mi accosto e mi lascio sfilare. Poi il piano e si rifiata.
Discesina e poi la deviazione corto 3 e lungo 8,5 (circa), taglio a sinistra per il corto e mi metto a ruota della Giorgia... anzi, mi metto a ruota della bici del personal trailer della Giorgia... Poi è discesa ed allora giù a fionda, sempre attento alle buche... Riesco a prendere anche la coppia davanti, facciamo l'ultima salita assieme e poi nella discesa finale le lascio andare.


FOTO by DARIO ANTONINI

Questa debolezza mi costerà il terzo posto assoluto. Solo 4° il Soxj. Riesco pure ad ostacolare l'intervista del Felice. Chiudo l'annata con 19 presenze al piede d'Oro... solo per una sono fuori dalla classifica finale, ma tra l'altro è stata programmata e voluta.
Quindi nel computo totale salgo a 725 gare fatte con pettorale e oggi riesco a scendere sotto ai 5' di media. Ora riposo e allenamenti, penso per quest'anno, gare stop...

16.10.16

Ministracascine


Ancora galvanizzato dalla gara-non gara di Alassio, la famosa mezza su pista, questa mattina mi sono presentato di prima mattina (verso le 8.30) a presenziare alla 23a edizione della Stracascine... Dico presenziare perchè potevo anche rimanere a letto, ma le gara di Cavaria e Albizzate si devono fare a prescindere! Ed allora eccomi qua! Iscrizione e distribuzione dei volantini della gara dei babbi natale del 4 dicembre, perchè non siamo poi così lontani.
Poco riscaldamento, anzi nullo, quattro chiacchiere col Beppe sulle gare e i propositi futuri e ci mettiamo in zona gonfiabile: faccio un po' da Cicerone con il William riguardo la storia della gara di Albizzate e con il Diego stiamo in apprensione per una fotografa sprofondata nel nugolo di podisti alla partenza. Dopo un discorso introduttivo dello speaker Andrea, una breve intervista con l'olimpionico Federico Morlacchi (un oro, tre argenti e un quarto posto a Rio), che si è un po' persa nel vociare dei runners...
Lo sparo e si parte a fionda verso sinistra, nel rettilineo saluto la Serena "ecco una che va forte"... Mi dice qualcosa tipo che deve fare un allenamento, io rispondo che farò il corto "beato te".. ormai sono già lontano...
Curve e controcurve a novanta e mi accorgo che la caviglia non ce la fa' nelle curve a sinistra... Rimedio facendo le curve a sinistra a spazzaneve... sembro un idiota, lo so... ma compenso tutto con una velocità strepitosa, che mi porta ad affiancare la Lory, oggi partita a fionda e senza criterio.
Prima cascina, tratto di erba e rallento perché ho un po' paura di prendere qualche altra storta... Saluto la Serena che se ne va e prometta alla Vale che la batterò anche oggi!!! Mi ripiglio, asfalto e accelero.. poi di nuovo bosco, poi di nuovo asfalto e salitone... 
Qui è il fiato che non ce la fa più e qualche dolorino dovuto al fatto che in tre settimane ho fatto si e no 10 chilometri... mi supera anche un cane, Whisky, accompagnato dallo Stefano... per fortuna la deviazione non è poi così lontana.
Sterrato e strada verso destra: lo Ste è avanti un centinaio di metri, io giro assieme ad un ragazzino, qualche metro dietro di me che stava andando dritto; dietro di noi un altro ragazzino all'inseguimento. Finisce lo sterrato e inizia l'asfalto: il mio compagno di avventura, parte in discesa e mi da una decina di metri...
Ecco, io non so che cosa passa per la testa ai ragazzini di oggi, forse non conosce le mie gesta, forse non sa che non si può superare il Soxj in discesa... A questo punto dico NO!!!! Lo affianco e nella salita seguente pianto giù una rasoiata che lo lascia li, mentre io vado a prendere lo Ste e il suo simpatico batuffolino. Sterrato, salita impervia con tanto di gradini, ultimo tratto di asfalto e li affianco.
Whisky stizzito, dalla destra del padrone va sulla sinistra, lo Ste che lo incita dicendo di non farsi superare... La volata è lanciata, dai 5' al km scarsi scendiamo fino a toccare i 4' e nella volata finale, quasi come nella corsa delle bighe di Ben-Hur (quello di Cinecittà), per me raggiungiamo i tre!!!

Foto di Sergio Castagna

Nulla da fare: la media complessiva è sopra i 5'... cambio e poi in zona d'arrivo ad aspettare i big di giornata: con grandissima emozione assisto all'arrivo in solitaria dell'amico GIUSEPPE BOLLINI, che finalmente è eroe in patria.


Poi pian piano, con il lettore dei chip che fa i capricci, arrivano alla spicciolata tutti i runners: ancora una volta è bello vederli arrivare tutti, amici di mille battaglie, stravolti e devastati, mentre tu sei li, bello asciutto e riposato.
Poi una volatona sparata mi fa andare verso la linea di traguardo per fermare la Francesca, lanciata a mille nell'ultimo tratto di asfalto (stava tirando giù tutti come birilli): una bella chiacchierata, questo articolo è anche merito suo, visto che non avevo intenzione neanche di scrivere due righe su oggi.
Saluti, ultime chiacchiere con l'Ivan sui Iper (suoi) e nulli (miei) allenamenti di settimana e con il Claudio a parlare di acciacchi vari e sul trovare una distanza che ci realizzi.
Quindi appuntamento a Mustonate, dove ovviamente farò ancora il corto... 3,15 chilometri... non riuscirò neanche a scaldarmi e poi riposo, un due o tre mesi, me lo merito...

15.10.16

COSE dell'altro MONDO

Qualcuno mi avrà sicuramente dato per disperso, qualcuno mi ha intravisto e non ci ha capito niente, qualcuno invece mi ha visto anche dove non c'ero. Sta di fatto che dopo la garetta di Jerago, ho latitato dal mondo delle corse.
Non è che non ho fatto niente... ho solo organizzato settimana l'altra la Cardacrucca e tra preparazione del percorso, gestione del blog e sito, giorno gara e settimana seguente a postare classifiche e video fino all'una di notte, lo spazio per le amate corsette si è ridotto a zero.



Qui con i due vincitori di giornata, Landoni e Fabio Caldiroli. Comunque la mia corsetta l'ho fatta, prima della partenza della gara a posizionare il cartello dell'ultimo chilometro... cioè tipo... in tuta e felpa che poi ho tolto prima di effettuare le iscrizioni perché avevo le scalmane...

La seconda a Cavaria, dove mi ero deciso a fare il percorso corto, per via della caviglia che mi da ancora un po' noia... La gara è andata bene, ammesso che non ho capito dove siamo partiti e ho corricchiato fino al cavalcavia...


Sotto i 5 al chilometro per quattro chilometri, anche se dopo 5 metri di riscaldamento sono riuscito, nell'unica buca sull'asfalto di tutto il territorio di Cavaria, a ristortarmi nuovamente la caviglia (e mi sa che ci vorrà un mesetto per rimettermi a posto).

Quindi in attesa di rimettere le scarpe ai piedi (ovviamente ad Albizzate farò il corto), il podista che non può correre si tuffa nei ricordi, nei tempi e nei personal best. Così, per tirarsi un po' su col morale, sito Fidal, con inizio la tabella dei 400 metri (con annessa lacrimuccia sul 56"45) e fine sul salto in lungo, quello ventoso ed ancora oggi record per la Cardatletica...

Mah... cosa vedono i miei occhi??? 2 ore 5 minuti e 16 secondi alla Mezza Maratona di Alassio??? Con annesso PB??? Sono un po' confuso, io ad Alassio non ci sono mai stato, non so neanche dov'è!!! I miei amici invece sono convinti che c'ero, mi hanno mandato pure le foto dove festeggiavo... Sono molto confuso!!!


25.9.16

REWIND

Visto che sono rimasto un po' indietro con le cronache, andiamo di rewind... boh, magari all'inizio non capirete... ma poi leggendo tutto  non capirete ugualmente :-D

Una corsa per Andrea - 9,73 km in 52'34" - 5'19"

Stamattina, complice il giro del lago di Varese e la sua distanza, per me, astronomica, ho partecipato ad una gara in zona Elia (anche se lui era a casa a dormire). L'invito, di quelli che non si possono rifiutare, è dell'amico Riccardo e giunto alla partenza un'oretta prima, ho visto alcune facce conosciute, ma molte persone del posto.
La gara, fortemente voluta dall'associazione "Insieme ad Andrea si può" ed organizzata egregiamente insieme al comune di Jerago con Orago e dall'Asd Gioco Sport, ha visto la partecipazione di un centinaio di atleti sul percorso lungo del tracciato (2 giri) e la folta partecipazione al singolo giro, con oltre duecento persone.
Appena sbarcato dalla gialla, subito a scambiare quattro chiacchiere con il Ferdy, che arriverà secondo, poi con il Teo, che arriverà primo, e poi con il Riccardo "Cipollini" che metterà tutti in riga, facendo da apripista con la bici.
Aspettando la partenza, scambio altre chiacchiere con il Biagio e il Marino, che ovvio mi arriveranno tutti davanti...
La mia gara si svolge principalmente in quattro fasi:

  1. PARTENZA A CANNONEEEEE: Primo chilometro a 3'59", secondo a 4'19"... mi sento in forma, galvanizzato... l'unica cosa che mi preoccupa un po' e che i primi due chilometri sono il leggera discesa...
  2. RESISTI SOXJ RESISTI: tratto di salita ai 5'13", ma resisto fino a completare il primo giro e oltre ai 5'10" di media...
  3. STRINGI SOXJ STRINGI: sarà il caldo, sarà il freddo, sarà la colazione, sarà la cena di ieri, sta di fatto che oltre a fare due o tre soste non vedevo l'ora di arrivare al traguardo
  4. DRITTO PER DRITTO: arrivato e neanche passato dal ristoro... dritto verso la casetta di legno... poi mi sono sentito più leggero...
La caviglia OK, il fiato finito al chilometro 4,5 (poi sono andato d'inerzia in discesa)... avrei concluso comunque sempre sopra i 5'... Positivo, in ripresa...
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Mercallo dei Sàss - 9,62 km in 1h01' - 6'21"

Io ci ho provato... primo chilometro a difendermi, complice la leggera discesa, ai 4'51", ma poi la caviglia faceva un po' male, o meglio, la paura di piegarla anche solo qualche grado in più... Sono andato di freno a mano tirato... Sempre sopra i sei... sofferenza pura...
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Panzer Run - 7,24 km in 40'09" - 5'33"

Questa gara ha il sapore di rivincita: due anni fa ero li, in coda, ad aspettare il panzerotto... una coda immensa e poi quando questa è cessata, la triste realtà: il panzerotto era finito!!!

Articolo settembre 2014

Quindi quest'anno, l'obbiettivo era impossessarsi del mitico oggetto... Siamo circa un 120 podisti, tutti armati di luce frontale, chi un po' di più (tipo faro del porto) chi un po' meno (tipo il sottoscritto).
Io, Francesca e Teo siamo nelle retrovie... lasciamo sfuriare quelli la davanti, prendiamocela con calma... partenza e il Quad del Zanini sfreccia via e noi tutti dietro...

E' buio pesto e il terreno è molto sconnesso... dopo mezzo chilometro c'è pure un ragazzo con il tamburo che detta il ritmo in una cappelletta... A sensazione, tra il chiaro scuro, si evitano le buche e si saltano la pozzanghere, basta un attimo, un ciuffo d'erba e zac, il piede che si piega e nel buio riesco a vedere la suola della mia Cascadia (uh che bella)... Barcollo un po', mi assesto la caviglia e via si riparte, a botta calda, so già che poi farà un male cane, so già che è sempre lei nei premi... Continuiamo ad andare, è tutto un andirivieni, sembra di passare venti volte sugli stessi sentieri, ci troviamo sempre davanti il suonatore di tamburo... Mi attacco al Giordano, sfrutto un po' della sua scia (anzi della sua pila), poi riesco a sopravanzarlo ed ad andare all'inseguimento del gruppetto un po' più in avanti, usando la mia luce, quella che arriva da dietro e il lumino che arriva dal davanti...
Riesco a recuperare altre posizioni ed all'arrivo, passando dalla Gilda, mi fiondo sul ristoro prima (acqua e menta) e sulla canna dell'acqua a lavare via il fango e a rinfrescare la caviglia.
Serata passata in compagnia di birra, panzerotti e acqua e menta con il Teo e Francesca, poi un saluto al Marco, organizzatore della gara, un ultimo sguardo e un chi me lo ha fatto fare... sarebbe da fare un po' di pista ora, la caviglia ringrazierebbe (non si è gonfiata più di tanto)... ma il piede d'oro chiama...


11.9.16

Stramulino, vent'anni dopo...

Fine gara, cambio in zona auto, il Paolo mi chiede "Soxj, tu che sei la memoria storica del Piede d'Oro, è cambiato il percorso rispetto a l'anno scorso?"
Ho risposto: "ma mi sa che l'ultima volta che ho corso la Stramulino è stato nel 1997..."

A casa ho controllato, ma sapevo già... 
...arriva inaspettata la vittoria di giornata...



Torno al Piede d'Oro dopo la gara di Besozzo, quasi in mese e mezzo fa, e l'atmosfera è quella di sempre, anzi, ho freddo con su la canotta e la maglietta del trail del boia... La forma è quella che è, mi tengo sulla media dei cinque chilometri al giorno, e non importa se vengono spalmati su più giorni o sulle singole ventiquattro ore...

Biglietto d'iscrizione e passeggio un po', meglio non sprecare le energie per il riscaldamento: attendo con trepidazione la "fottissima" del Lumi per accendere il Gps (la fanno sempre un dieci minuti prima) e quando manca poco alla partenza, il segnale mi segnala un ok.

Si parte e dopo un breve tratto di piano, la strada comincia nervosamente ad andare su e giù, un po' di runners mi passano, ma io rimango sempre sulla mia media gara, che si attesta intorno ai 5'20"... Faccio un breve tratto con Anna, dove si parla di gare, di trail, di gare strambe dove si beve, e si esce dal bosco per iniziare un tratto d'asfalto in salita...

Qui mi affianco alla Miki, che mi esorta a correre più veloce... rispondo al suo appello, ma sulla discesa, viaggiando a 4'25" mi spavento e la lascio andare...


Poi quattro chiacchiere con il Luigi e il Sergio, mentre la strada spiana un po', ma le medie si alzano e nella sosta al ristoro, l'Alberto mi supera in volata e non riesco a rispondere al suo attacco... Mi sa che il bicchiere di te mi ha appesantito un po' troppo...

L'Anna ritorna sotto e poi mi passa, poi tento di raggiungerla ma non la trovo più (spero di non avere avuto le allucinazioni), allora mi aggrappo al Gianluigi e facciamo un tira e molla... contro-natura decido di correre le salite e rallentare nelle discese...

Arriviamo (data la discesa) con uno sprint all'ultimo sangue, dove riesco a precederlo di pochi centimetri, (penso grazie alle nuove scarpe) e meritato il latte finale con la fetta di pane e nutella...

E mentre sto mangiando la mia fetta di pane, parte la canzone dei Red Hot... inizio a canticchiarla e dopo qualche secondo viene interrotta dalla voce dello speaker... dieci secondi e riprende un'altra canzone... SACRILEGIO!!!



Vado via quasi piangendo e dopo aver scambiato quattro chiacchiere con William, mi ferma il Riccardo e mi chiede se conosco, visto che stanno dando via dei dischi, un cantante che si chiama Ivan Graziani...
"Certo, ma tu sei piccolo..."
"Ma ho anche la barba..." ...cerca di difendersi...
Altre due persone confermano...
É come non sapere "...e fuori dal letto, nessuna pietà..." :-D





5.9.16

Boia che Trail : the Independence Day

Primo sabato di settembre, ore 16, il sole scalda, abbrustolisce il piccolo paesino di Besnate, arroccato su una collinetta... piano piano, come formiche, compaiono i primi runners del primo "Boia che Trail".
Duecento coppie iscritte, sold-out arrivato quindici giorni fa, grande idea di Marco Longhin, coadiuvato dalla Pro Loco, Comune, Protezione civile e Borghi di Besnate.

SITO della MANIFESTAZIONE

Ci presentiamo in borghese io e il Teo, firme, ritiro del pacco gara consegnato dalla Simona e poi cerchiamo loro, le nostre sfidanti, coloro che hanno messo in discussione la nostra terra, coloro che vogliono violare il suolo besnatese...

Non ci sono, forse sono nascoste... Salutiamo gli amici della Mezzanese, del Verbano, Antonio e Mario che faranno da sbandieratori del percorso; è da una settimana che ci si scambiano scaramucce su facebook... Ormai la sfida ha preso toni abbastanza aspri e le due cominciavano a lamentarsi del nostro strapotere fisico, quasi fosse una colpa l'essere così belli e poderosi. 

Così dopo l'ennesima frase del tipo "avete due metri per gamba", io e il Teo, all'unisono, abbiamo preso la decisione di "agevolare" (sia ben chiaro, non calare le braghe) un po' la sfida, per non farla apparire sbilanciata verso la nostra parte.

E prendendo spunto dai fatti accaduti nel referendum del Regno Unito, (la Brexit con tutte le sue "nefaste", speriamo di no, conseguenze) abbiamo voluto essere vicini ai nostri fratelli che nella UE ci volevano stare.
Irlanda del Nord e Scozia: questa la scelta... e la scelta è caduta sul popolo più fiero, su quello che non si è mai inchinato alla corona, quello che ha saputo mostrare gli attributi, quello che, nella mitica scena di Braveheart, ha saputo mostrare qualcos'altro.

Foto by Barbi
Avuta anzitempo la benedizione da parte dell'eroe mascherato Mancio,  alla zona di partenza ci siamo presentati così: fieri di difendere la nostra provenienza da Besnate, fieri di difendere la nostra indipendenza dal barbaro invasore: dapprima i vari runners non hanno fatto caso alle nostre divise, poi hanno sgranato gli occhi increduli, poi, visto le nostre facce risolute, hanno compreso ed espresso ammirazione; dopo la spunta, la formazione "Cardabesnatesi" è pronta a dare battaglia.

Qualche minuto dopo il suono delle campane, ore 17.34, parte la sfida, che dopo un chilometro di asfalto, ci porterà all'interno dei boschi della Valle del Boia.


Il percorso è abbastanza tecnico, tutto su e giù con curve e contro curve: la siccità di questo periodo ha diminuito le difficoltà ed anche con un paio di scarpe A3 non c'era difficoltà di corsa. Quel che è più stato faticoso per tutti, è il combattere contro il caldo e l'afa, che toglieva il respiro anche nei tratti coperti dalla fitta vegetazione.

Io e il Teo abbiamo preso un buon margine di vantaggio sulle sorelle Galasso, al secolo Lara e Lorena: un vantaggio rassicurante che ci ha permesso anche di amministrare il gap e per un breve tratto di percorso, rifiatare non poco: quello che non potevamo sospettare sono stati gli elementi "esterni", incontrollati e inaspettati: molti runners ci hanno involontariamente ostacolati, chiedendoci il perché degli abbigliamenti, volendo controllare se eravamo proprio vestiti alla "scozzese": molte donne hanno volutamente rallentato, ostacolandoci per mettersi nella nostra scia.

Sta di fatto che dopo qualche chilometro, sul tratto più impegnativo del tracciato, (una strada a tornanti cementificata) la Lara ha effettuato il sorpasso, portando con se la sorella Lorena, che in evidente stato di difficoltà, non riusciva a tenere il passo.

Quando, terminata la salita, abbiamo tentato di ricucire lo strappo, siamo stati ulteriormente ostacolati dagli addetti di percorso: dai primi commenti del tipo "siete i migliori", si è passati alle foto ricordo... Penso che in questo tratto, di circa cinque chilometri, abbiamo perso non meno di quindici minuti dalle sorelle terribili; quindi, ormai impotenti, abbiamo affrontato l'ultima parte di gara.

Foto by Francesco
Però, nella bellezza delle gare podistiche, superata la temibile salita del Boia, (un quaranta per cento a spanne, con un tratto di corda per permetterci la salita) siamo stati affiancati da due ragazze: nei momenti di difficoltà non c'è cosa migliore che liberare la mente, parlare, scambiarsi impressioni, aiutarsi a vicenda e spronarsi a dare il massimo (o quello che ne è rimasto). 

Per gli ultimi chilometri ai Cardabesnatesi si sono affiancate due Bionde per Caso, Chiara e Lorena: tre chilometri si avvicendamenti che ci hanno portato a completare dapprima la parte di bosco e poi l'ultima salita asfaltata verso l'arrivo.

Un primo arrivo passando sotto il gonfiabile del municipio, accolti da due ali di folla, che sembrava quasi quella del Queensboro Bridge, e poi l'arrivo nella piazzetta del belvedere.


FOTO by ARTURO BARBIERI

Arriviamo a testa alta, battuti al cronometro ma non nell'onore, gara condotta con innumerevoli avversità, ma portata a casa: riconosciamo la vittoria cronometrica alle sorelle Galasso, ma moralmente, ci accreditiamo la vittoria.


CLASSIFICHE by WEDO SPORT

Serata che prosegue con la meritata accoppiata "Panino alla salamella" + "Birra": un po' di coda per noi, mentre le Galasso festeggiano beatamente sedute sul muretto alle nostre spalle.
Salutate la Lorena e la Chiara e la Lorena e la Lara, consumiamo quel pasto frugale in compagnia della Barbara e dei vincitori di giornata, David e Maurone.

Serata che scorre via piacevole, con racconti di imprese epiche, di allenamenti e quant'altro, e con l'arrivo di Matteo nel gruppo che ha ravvivato la serata. E mentre la musica di Van des Froos terminava, e i tavoli venivano chiusi e ritirati, poco lontano da noi, il mitico Wolverine raccontava le sue leggendarie imprese ai presenti.

Noi ad attenderlo in gruppo, speranzosi di essere partecipi del suo sapere... purtroppo ci lascia di stucco ed allora si alza un brindisi in suo onore, ed un brindisi al Marco, che ci raggiunge e a cui rinnoviamo i complimenti per la buona riuscita della manifestazione.

La domanda spontanea è il chiedersi se mai Mac Soxj e Mac Teo torneranno a calcare le strade della nostra provincia... bisognerà aspettare...

28.8.16

5a Penz...iamo


Come da qualche anno a questa parte, l'ultima di agosto corrisponde con la gara che si svolge a Chiasso, e visto che dista meno di mezz'oretta da casa mia, la gialla prende la direzione nord e passato il confine, in un quarto d'ora è alla zona di ritrovo (ore 9.00)


Assisto alla partenza del Walking (due percorsi di 10 e 15 chilometri) e una volta ritirato il pettorale, mi dirigo di nuovo sulla gialla, dove finisco di leggere un libro "Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hyde"... Mi cambio e vado a fare quattro passi nello stadio (ore 10.00): qualche giro di pista e poi, dopo quattro chiacchiere con Italo, la foto con la più forte atleta ticinese di tutti i tempi.


Ore 10.30 e lo sparo: quest'anno c'è il cronometraggio a cura di "Sport performance", giro di pista quasi completo e poi si esce, per un primo tratto di circa due chilometri interamente su asfalto.


Forse devo aver preso alla lettera troppo il libro citato prima, tant'è che la davanti vedo la Katia (foto sopra) e vado a prenderla, poi punto pure la Clerici Cristina... Poi però al primo chilometro, mi accorgo che sto andando un pelo fortino, ma dico proprio un pelo... visto che nelle ultime tre settimane, non riesco a star sotto i 5 minuti al chilometro ne in gara e ne in allenamento, e il primo km qui fa segnare un 4'15"...
Ok, rallento, anche perché so com'è il percorso... al secondo chilometro la strada inizia a salire, ed al terzo si impenna e in meno di trecento metri, il dislivello è di una cinquantina di metri.


Ok, cammino, anche perché l'Italo mi continua a mandare foto su messanger, ed io avendo messo il cellulare su "vibrazione" perdo non poco la concentrazione... mi supera anche la terza donna e un cinque o sei runners...
Una volta giunto al quarto chilometro, la strada spiana leggermente, con alcuni passaggi caratteristici sui posti, discese, salite, curve e contro curve...
Passo il ristoro, dove il personale dice a quelli del Walking di passare sotto la fettuccia (e penso che sarebbe bello una specie di limbo, pena la squalifica)... però la fettuccia era a un metro e mezzo, troppo facile...
Ormai davanti non vedo più nessuno, dietro un runner arancione: discesa a capofitto (circa 80 metri di dislivello in mezzo chilometro) e riesco a tenerlo per poco dietro, poi asfalto (e se ne va), salita di Seseglio (dove fa un caldo terrificante), passiamo davanti al ristoro (che però è quello dell'ottavo chilometro) e in cima c'è pure la Chiesa (mi pare di vedere pure la Madonna).
Per fortuna poi discesa e passaggio in un boschetto che contorna il riale Seseglio: avrei voglia di buttarmici dentro, ma sono ossessionato dal pace-maker, quello che dovrebbe chiudere la gara in 55 minuti netti: non lo vedo ma posso sentire il suo fiato sul collo.
Passaggio dal ristoro, un sorso d'acqua e poi via sullo sterrato del Sottopenz... ancora il telefono che vibra, anche delle urla, ancora l'Italo!!! Questa volta perdo la concentrazione e un altro podista riesce a passarmi (riesco a tenerlo davanti solo per la foto).


Ormai l'ultimo obiettivo di giornata è quello di non farmi passare dal pace-maker! Aumento l'andatura e riesco a scendere sotto i 5 minuti, di poco: sto per entrare nello stadio e lo speaker annuncia la terza donna, poi sulla pista, arrivo assieme al sindaco, che ha fatto il walking e guardando le classifiche, supero un runner sul filo di lana, in 54'55".

Dieci minuti sotto il tendone a riprendere fiato e foto con la vincitrice di categoria e seconda donna, che mi ha rifilato cinque minuti...


P.S. Ero viola perché ero cotto, mica per l'emozione...

Poi doccia e pranzo al Palapenz, in compagnia di Katia, di Soccorso (che mi ha dato cinque minuti e mezzo), di Gabriele (che me ne ha dati sei) e di Carmine (che me ne ha dati quasi otto)... Per fortuna che c'era anche Italo, che non ha corso... aspetta un attimo, forse non ha corso per quello, o forse tutti quei messaggi erano per farmi perdere terreno... Ah!!! Gli amici!!!!



15.8.16

Un'estate al mare

Una cosa che mi piace del mare è esplorare... Uscire alle sette della mattina ed andare a naso, corricchiando, su strade inesplorate senza perdere la bussola.


Il percorso più facile è il rettilineo interminabile... il sole non scalda ancora, la pista ciclabile, la passarella e i marciapiedi che si popolano di qualche podista e di lettori di quotidiani... Partire a razzo, si fa per dire, puntare un punto per il capolinea (l'unico grattacielo) e poi ritornare dal lato opposto della strada, più lentamente, per rifiatare un poco.


La seconda uscita e un'occhiata preventiva alla mappa per fare qualche variante di genere. Partenza sempre verso le sette con una temperatura inusuale: intorno ai 15 gradi, ha appena smesso di piovere e si riesce a saltare pure sule pozze d'acqua. Sempre in canotta (veniamo dalla provincia delle piogge), sempre in direzione grattacielo, con variante più vicino alla spiaggia e ritorno all'interno, costeggiando il parco, perché è chiuso. Qualche chilometro in più.


Poi si decide di allargare i confini e qui la mappa preventiva è davvero obbligatoria: si riesce ha trovare un punto dove passare al comune limitrofo, un ponte per passare il Rubicone e quindi via, costeggiando questa volta la ferrovia.


Passaggio sul ponte di legno, poi su un tratto di spiaggia, ritorno zigzagando dentro un parchetto e ritorno a cercare il ponte da un'altra strada... il sorpasso a due podisti e qualche metro di vantaggio per fare la foto con Giulio Cesare: il dado è tratto, abbiamo almeno limitato il sovraccarico dell'all-inclusive.